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Non dimentichiamoci dell’acqua!

Bere tanto o bere il giusto?  Qual è l’acqua migliore per ciascun individuo? L’acqua frizzante andrebbe evitata? Chiariamo alcuni falsi miti

Come aumentare il consumo giornaliero di acqua? Quanto bevono gli italiani? Quali sono le preferenze dei nostri connazionali? Abbiamo posto queste e altre domande a Petra Schrott, Responsabile Marketing di SodaStream Italia, marchio leader per la preparazione domestica di acqua frizzante e bevande gasate.

Petra-Schrott, Responsabile Marketing di SodaStream Italia

Qual è l’acqua giusta da bere per ciascun individuo?

In realtà non esiste un’acqua da bere “ideale”, dipende molto dai gusti personali. Se parliamo di composizione, i nutrizionisti consigliano solitamente di privilegiare per quanto possibile un tipo di acqua che abbia un ridotto contenuto di sodio e, in parallelo, un discreto quantitativo di calcio. Per il resto, tutto si lega alle preferenze individuali: a questo proposito vorrei cogliere l’occasione per chiarire alcune informazioni inesatte che circolano attorno all’acqua di rubinetto, che in Italia è buona e sicura. Lo dimostra una ricerca condotta per conto di Altroconsumo, realizzata prelevando 35 campioni di acqua da altrettante fontanelle pubbliche in tutti i capoluoghi di regione e in altri centri particolarmente popolosi. Il risultato è stato chiaro: in Italia l’acqua del rubinetto è buona e di alta qualità. Pochi sanno che tutte le virtù dell’acqua decantate da molte pubblicità sono comuni a gran parte dell’acqua potabile di rubinetto, che per inciso è oligominerale nella grande maggioranza dei casi e non ha tutto il calcio e il sodio che si vuole far credere. In particolare non bisogna dimenticare che per diversi parametri (come alluminio, vanadio e ferro) esistono limiti di legge vincolanti e stringenti per l’acqua del rubinetto, la quale è soggetta a parecchie restrizioni e controlli severi e frequenti.
Si tratta di parametri fissati per tutelare la salute dei cittadini, il cui rispetto è certificato dalle ASL. Per l’acqua di rubinetto, inoltre, non è difficile avere i dati di composizione, basta rivolgere una domanda scritta al proprio Comune, all’Ufficio Acqua Potabile oppure alla Asl competente per il territorio.
Non bisogna inoltre dimenticare che alcuni Comuni e gestori di acquedotti hanno cominciato a rendere pubblica su internet la composizione dell’acqua erogata e inviare insieme alla bolletta anche il certificato analitico.

Quanto bevono gli italiani in base ai dati da voi raccolti?

La ricerca condotta da SodaStream Italia ha evidenziato che per gli italiani una corretta idratazione è un presupposto indispensabile allo stato di salute generale dell’organismo: in media il 60% degli italiani beve 7 o più bicchieri di acqua al giorno, contro il 35% che ne beve da 4 a 6 e solo un 5% che ne assume da 1 a 3: un dato molto significativo, soprattutto se pensiamo che, in media, in base ad un’altra rilevazione effettuata da SodaStream, negli Stati Uniti si bevono in media 6,7 bicchieri di acqua al giorno, mentre in Uk quasi quattro milioni di persone non bevono più di un bicchiere di acqua alla settimana, con il 52% dei britannici che beve piuttosto tè o caffè.

Entrando nel dettaglio, il soggetto tipo più attento all’idratazione e, conseguentemente, al proprio benessere, è di sesso femminile, residente nel Nord Est e di età compresa tra i 25 e 49 anni. Per quanto concerne infatti la profilazione dei dati per genere, il 63% delle donne segue la cosiddetta regola degli “otto bicchieri” contro il 56% degli uomini. Dal punto di vista dell’età, invece, i più diligenti appartengono alla fascia compresa tra i 25 e i 34 anni (62%) e tra i 35 e i 49 anni (61%). Seguono poi i giovani tra i 18 e i 24 anni (59%). Con il progredire dell’età gli italiani si applicano sempre meno: solo il 58% del campione beve 7 e più bicchieri al giorno, mentre dai 66 anni in più si scende ad una percentuale del 49%: un calo dovuto principalmente al fatto che le persone anziane tendono a sentire sempre meno lo stimolo della sete per la progressiva degenerazione dei recettori specifici.

Dove si beve di più in Italia?

Il gradino più alto del podio spetta con il 64% al Nord Est (inclusa l’Emilia Romagna), seguito dal Nord Ovest (con il 59%). I meno “water addicted” si trovano al Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria) con il 57%, e al Sud e Isole (inclusi Abruzzo e Molise) con il 55%. I risultati, oltre a tratteggiare un quadro di riferimento sul rapporto tra italiani, idratazione e benessere, ha confermato un’evidenza già da noi riscontrata: chi possiede infatti un gasatore è portato a bere di più (64%), in media per un italiano un bicchiere al giorno in più del quantitativo solitamente assunto.

Quanta acqua andrebbe bevuta ogni giorno?

In base alle informazioni di molti nutrizionisti, il quantitativo di acqua teoricamente ideale da assumere nel corso della giornata è di circa 1,5 litri al giorno, che corrisponde indicativamente ad 8 bicchieri, meglio se ripartiti nel corso della giornata. Naturalmente con l’approssimarsi della stagione calda sarebbe importante assumere più acqua rispetto al solito, per prevenire disidratazione e piccoli disturbi legati all’eccessivo calore.

Quali consigli per bere più acqua durante il giorno?

Ci sono alcune semplici indicazioni da seguire durante le attività quotidiane per migliorare il proprio livello di idratazione. Sempre da una nostra ricerca è infatti emerso che ben il 54% degli italiani non beve abbastanza semplicemente perché se ne dimentica, mentre il 23% dice di essere troppo impegnato per ricordarsi
di bere. Un altro 32% ha bisogno di segnarsi un promemoria per rispettare la cosiddetta “regola degli otto bicchieri”. Tra i consigli utili per bere di più possiamo segnalare:

Bere un bicchiere d’acqua appena svegli, prima di colazione. Un accorgimento utile potrebbe essere quello di tenere il bicchiere sul comodino.

Tenere l’acqua sempre a portata di mano
e di vista: avere sempre accanto una brocca di acqua sulla scrivania dell’ufficio oppure una bottiglietta, se si svolge un lavoro non sedentario, è un ottimo espediente per mantenere una corretta idratazione durante la giornata.

Bere sempre durante i pasti e gli spuntini: un consiglio utile per sentirsi anche più sazi e mangiare più lentamente.

Usare il bicchiere giusto: i bicchieri piccoli, bassi e larghi, pur contenendo molta acqua, sono in grado di ingannare la vista e quindi vi sembrerà di bere meno.

Bere sempre a piccoli sorsi: bere tanta acqua tutta in una volta sola non è certamente il modo giusto di idratarsi, anzi può essere persino controproducente in quanto può affaticare i reni. La scelta migliore è di un sorso ogni quarto d’ora, utile anche per regolare i processi metabolici.

Rendere l’acqua più “gradevole”: l’acqua frizzante è un’ottima soluzione per idratarsi in modo più piacevole e “gustoso”.

Mangiare tanta frutta e verdura: sono infatti alimenti ricchi di acqua e rappresentano un modo gradevole e alternativo di idratarsi durante la giornata.

Quali sono i falsi miti più diffusi in fatto di acqua frizzante?

Parlando di acqua frizzante si sentono davvero tante inesattezze: che fa male, che gonfia la pancia, che ha più calorie di quella naturale.
In realtà non esiste alcun tipo di conferma scientifica al fatto che l’acqua addizionata con anidride carbonica dia problemi all’organismo, al contrario presenta le stesse caratteristiche, proprietà e benefici dell’acqua naturale. La scelta di consumare o meno acqua frizzante è semplicemente una questione di gusti personali. Parlando di apporto calorico, nell’acqua frizzante, così come nell’acqua naturale, non ci sono calorie, principali responsabili dell’aumento di peso.

L’acqua addizionata con anidride carbonica può essere quindi assunta tranquillamente nell’ambito di un regime dietetico ipocalorico, in quanto non solo non incrementa il senso di fame ma contribuisce alla percezione della sazietà da parte dell’organismo. Un altro “falso mito” da sfatare riguarda il fatto che l’acqua frizzante gonfi la pancia: un luogo comune smentito in particolare da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Nutrition, Metabolism e Cardiovascular diseases”, che in Italia fa riferimento alla Società di Diabetologia e Malattie del Metabolismo. Viene confermato che l’anidride carbonica esercita una leggera azione stimolante sulla produzione gastrica di acido cloridrico, che può aiutare le persone che soffrono di digestione lenta. Anche in caso di reflusso esofageo non ci sono evidenze per ritenere che le bollicine promuovano o peggiorino il disturbo: insomma, tranne casi particolari, sembra non ci siano motivi per privarsi del piacere dell’acqua frizzante.

Esiste un grado di “frizzantezza” dell’acqua oltre il quale è meglio non andare?

Il livello di frizzantezza è sempre legato ad una questione di gusti personali, parlando poi nello specifico dei nostri prodotti noi consigliamo, per chi vuole ottenere il più alto livello di gasatura, di premere sul tasto di funzionamento del gasatore per tre volte.

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