Mentastica: quiete mentale e armonia di movimento - La Palestra

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Fitness

Mentastica: quiete mentale e armonia di movimento

Alla scoperta di una metodologia che, attraverso azioni semplici e leggere, restituisce al corpo sensazioni di benessere, gioia e piacere

Sono 22 anni che lavoro come professionista nel campo motorio e in questo arco di tempo ho sempre curiosato, ricercato, scoperto e sperimentato molte proposte presenti sul “mercato” dell’attività motoria. Ultimamente mi sono molto interessato alle tecniche corporee, scrivendo diversi articoli sulle peculiarità di: Power Free Body, Power Yoga, Power Stretching, Ginnastica tibetana, Ginnastica zen, Pilates Mattwork, Well back method ecc. ma devo dire che l’approccio della Mentastica mi ha colpito particolarmente. Mi sono così documentato, l’ho sperimentata e ora sono qui a condividere con voi le caratteristiche di questa particolare e geniale metodologia. Credo inoltre che possa essere inserita nel planning della sala corsi con ottimi ritorni.
La Mentastica è un’interessante ed efficace disciplinaattività motoria creata negli anni Settanta dal medico chirurgo americano Milton Trager (1908-1997). Il termine Mentastica nasce dalla fusione dei termini “mente” e “ginnastica”. Si tratta di una tecnica corporea che consiste in movimenti guidati dalla mente che si trasformano in ginnastica. Gli obiettivi della Mentastica sono: risvegliare la nostra capacità di stare bene, suscitare libertà di movimento, sollievo dal dolore, consapevolezza del proprio fisico, osservazione interiore, leggerezza e, infine, gioia e piacere. Tramite esercizi semplici e, sovente, spontanei, la mentastica desidera trasformare ogni piccolo gesto in sensazioni di benessere. Parlando con degli operatori di mentastica ho appreso che questa disciplina è anche finalizzata a combattere lo stress e a sciogliere le tensioni provocate da posture scorrette. L’approccio Trager è un principio di rieducazione al movimento e parte dal concetto-teoria che i disturbi e i dolori fisici hanno origine nella mente. Se nel corpo è presente una tensione, una contrattura, un dolore, questo non deve essere associato ai muscoli, bensì alla mente che, attraverso il sistema nervoso, può mantenere la muscolatura in posizione contratta. Per ogni condizione fisica di rigidità esiste un blocco psichico nell’inconscio di intensità corrispondente. Dunque, sbloccare la mente dagli schemi di rigidità da essa memorizzati è essenziale prima di procedere alla liberazione del corpo. Ricerche hanno infatti evidenziato che tramite il sistema nervoso e i sistemi di comunicazione neurochimici la mente mantiene i muscoli in posizioni permanentemente contratte e infiammate. E’ la mente a memorizzare gli schemi di rigidità ed è la mente quindi che va sbloccata per liberare il corpo. L’approccio Trager è costituito da una parte di manovre non invasive e mai dolorose effettuate sulla persona da un operatore qualificato e da movimenti che la persona stessa esegue per sciogliere i blocchi presenti nella sua struttura psichica e fisiologica. Nel momento in cui i blocchi sono rimossi, il corpo è più libero e i disturbi e dolori possono scomparire o ridursi significativamente. La parte che più mi affascina della Mentastica è che l’approccio Trager va oltre la mente conscia per apportare cambiamenti duraturi e accede al subconscio portando il soggetto ad uno stato alternativo di coscienza. Da 7 anni mi occupo di ipnosi. Ho seguito molti corsi per poter acquisire competenze adeguate e allineate alla mia professione e tramite l’ipnosi ho aiutato molte persone a gestire situazioni complesse o a portarle a un ulteriore risultato. La Mentastica utilizza l’ipnosi anche se il Dott. Trager ha scelto di definire questo stato di coscienza alternativo con il termine di “hook-up” (connessione) e lo descrive come uno stato meditativo profondo.

Il metodo Trager è costituito da due componenti: una è il lavoro di contatto eseguito dall’operatore sul cliente. In questo caso il cliente è generalmente disteso e rilassato su un lettino e riceve le tecniche dell’operatore. L’operatore effettua movimenti dolci, leggeri e ritmici di dondolio, vibrazioni, allungamenti e compressioni in tutto il corpo, per incrementare l’ampiezza della mobilità articolare e indurre il rilassamento. Questi movimenti inoltre inducono uno stato di profondo rilassamento mentale, con lo scopo di decontrarre le varie parti del corpo.

La mentastica in sala corsi
In questo articolo parlerò della componente Mentastica (mentale e ginnastica). La Mentastica potrebbe definirsi un insieme di manovre di Trager auto-prodotte. Essa può essere eseguita in qualsiasi momento e diventare parte del proprio corredo di strumenti per vivere più “leggeri” e meno contratti. Questa componente è costituita da esercizi insegnati dall’istruttore ed eseguiti attivamente dal cliente stesso in sala corsi. Gli esercizi consistono in movimenti semplici, quasi di danza. Si eseguono leggeri allungamenti, dondolii e scuotimenti nella massima fluidità. Quando si eseguono gli esercizi di Mentastica si ricerca nei movimenti la consapevolezza e coscienza degli stessi, si “spengono” i pensieri e si accende l’attenzione sulla sensazione. Gli esercizi proposti durante la lezione sono poi suggeriti come “compito a casa” per mantenere, consolidare e incrementare i risultati raggiunti e le sensazioni provate. Gli esercizi possono essere messi in pratica in qualunque momento della vita quotidiana anche a casa propria. Questo permette alla Mentastica di essere definita una ginnastica utilitaristica, semplice eppur profonda ed efficace. Molti movimenti della giornata (camminare, andare in bicicletta, guidare l’auto, fare la fila al supermercato, lavorare al computer, parlare al telefono, stirare, esercitarsi in palestra) possono essere eseguiti meglio, trasformandoli in occasioni di ricarica per la mente e per il corpo, di distensione, di sollievo e prevenzione di dolori muscolari e articolari.

Come accennato in precedenza, la Mentastica è applicabile per una interessante gamma di disturbi ordinari (contratture, tensioni muscolari, stress, ecc.), ma pensate che il metodo, impiegato sotto controllo medico e integrato in programmi di trattamento con terapie cliniche, ha dato risultati positivi nel trattamento di sclerosi multipla, morbo di Parkinson, poliomielite, lombalgie e sciatalgie acute e croniche, distrofia muscolare e altri disturbi muscolari degenerativi, dolori alla colonna vertebrale, enfisema, asma e recupero post-traumatico (fratture, ictus e ischemie). Mentastica e trager trova anche impiego in sinergia con trattamenti chiropratici, riabilitazione motoria, stimolazione e nelle terapie psichiche. In sala corsi, mentastica trova impiego integrato nei programmi di allenamento sportivo, per migliorare la coordinazione motoria, la concentrazione, diminuire i rischi di traumi e favorire il recupero post-gara. Chi sperimenta la Mentastica riferisce di aver ottenuto dopo poche sedute sensazioni di rilassamento, vitalità, chiarezza mentale e creatività, come il ritrovamento di uno stato al di là del rilassamento che qualcuno definisce “pace interiore”.

La vita di Milton Trager
Infine, desidero darvi alcune informazioni sulla vita di Milton Trager, per dimostrare come le persone speciali vivano e facciano nella vita scelte e azioni speciali o perlomeno diverse dalla cosiddetta normalità. Milton Trager nacque a Chicago nel 1908 e si trasferì a Miami nel 1925. In quel periodo iniziò ad allenarsi con l’obiettivo di diventare pugile professionista, seguito dal preparatore Mickey Martin. Abbandonata la carriera pugilistica, si dedicò all’attività di ballerino professionista e acrobata. Nel 1941 conseguì il diploma di Fisioterapista presso l’Università di Los Angeles e si occupò del recupero di malati colpiti da poliomielite e disturbi neuromuscolari. Nel 1949 decise di studiare Medicina e si laureò nel 1955 all’Università di Guadalajara, Messico. Dopo la laurea, il dott. Trager si trasferì alle Hawaii, e iniziò l’attività di divulgazione dell’Approccio Trager. Nel 1977 smise di esercitare la professione medica per dedicarsi all’insegnamento del suo metodo fondando l’Istituto che porta il suo nome.

David Cardano

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